Well we know where we’re going / But we don’t know where we’ve been

Jason Clay del WWF ha una tesi: lavorare per la sostenibilità ambientale partendo dai passeggeri (i consumatori) dell’autobus che corre verso il proverbiale precipizio è un’operazione e troppo lenta rispetto alla velocità del mezzo ed alla prossimità del burrone. Bisogna lavorare direttamente sul conducente (le multinazionali) perchè se sterzano loro che stanno davanti poi la coda di Hamelin le segue. La chiave: spiegare al conducente che se vuole continuare il suo business di trasporti anche in futuro è opportuno evitare che si schiantino sia il veicolo, i passeggeri ed anche i concorrenti, lavorando in fase pre-competitiva. Olio di palma e cacao sono due commodities su cui si sta lavorando, con risultati molto altalenanti e non sempre promettenti, ma Clay ci crede.

Intanto pare che il 21 agosto si sia superato il plafond delle risorse ambientali. Praticamente da una settimana e fino alla fine dell’anno il nostro conto presso la banca del pianeta terra è scoperto. Sul numero di settembre di Scientific American apparirà invece una monografia dedicata a quel che resta del mondo, ovvero “cosa faremo quando la Banca Terra non ci farà più credito?” L’infografica animata con il calcolo della distanza tra noi ed il fondo del barile delle risorse planetarie è bella nella sua feralità.