Valentina Murelli della redazione di Linx Magazine mi aveva chiesto di organizzare in un corpus unico e coerente i post su alimurgiche e piante spontanee commestibili e di costruirci attorno un percorso adatto a studenti e docenti delle scuole medie e superiori. Il risultato è ora disponibile (qui i pdf dell’articolo e della scheda didattica) assieme ad alcuni corollari, appendici, glossari ed extra. Sulla pagina dedicata all’articolo sono inoltre accessibili alcune schede monografiche ed altro materiale interattivo. Lo scopo dell’operazione era quello di toccare tutti i punti sensibili gravitanti attorno all’argomento ed usarli come cavallo di Troia per stimolare l’approfondimento di argomenti al confine tra discipline diverse. Il taglio è quindi volutamente cerchiobottista, in equilibrio tra le esigenze di semplicità del neofita e la cura per evitare di far saltare sulla sedia il navigato.
Buona propagazione dunque, e buon inizio di collaborazione con Linx, se di questo si tratta.
MA perché sorvolare in questo modo sull’esistenza di un VIDEO dove è finalmente possibile ascoltare e vedere l’esimio prof. Bruni mentre viene intervistato dalla suddetta Valentina Murelli al Parco Ducale di Parma (deve esserci un eliporto, lì vicino)?
http://magazine.linxedizioni.it/2010/10/05/la-riscoperta-delle-spontanee/ [in calce]
;))
Eravamo sincronizzati con il volo da Catania… e con la raccolta delle foglie nel parco.
Complimenti per l’interessantissimo lavoro sulle piante alimurgiche , 🙂
dal mio punto di vista , agricoltore bio ex convenzionale , e’ interessante constatare come piante che consideravo ‘infestanti’ per le colture possano aver avuto e cmq abbiano un ruolo diverso per l’ uomo come porcellana, ortica o l’amaranto per altre culture del centro america …
Con il metodo bio cambia l’ approccio verso le ‘infestanti’ / alimurgiche , ci si convive e rotazioni e scelta di colture rustiche a rapida emergenza aiutano ad ottenere un prodotto soddisfacente
Non vorrei che dopo questo interessantissimo lavoro , in tempi di crisi , le ns campagne siano invase da folle di ‘cittadini’ armati di laptop connessi alla rete e coltellacci per la raccolta di insalate ‘alimurgiche’ ! 🙂
Di fronte ai cittadini che vogliono le insalate alimurgiche, la risposta dell’agricoltore-imprenditore non può che essere una: la misticanza di spontanee in confezione quarta gamma o quantomeno il cesto di misticanze fresche pronte alla vendita.
Complimenti per l’articolo, l’ho trovato molto interessante. Purtroppo il link sulle spontanee in giardino non funziona.
Grazie! Il link qui da me però sembra a posto. Porta ad una pagina da cui si accede a due pdf, che formano in realtà un’unica brochure:
Fai clic per accedere a Scheda_Fitoallimurgico_E314_parte1.pdf
Fai clic per accedere a Scheda_Fitoallimurgico_E314_parte2.pdf
Ah ok, col link sarà un mio problema.
Oggi, forutitamente, c’era la mia nonna cilentana a pranzo, non ho perso l’occasione per chiederle quali piante spontanee usasse in cucina. Tra quelle che ricordava ci sono: la borraggine, l’immancabile cicoria e i cardoncelli (piccoli cardi).
>Di fronte ai cittadini che vogliono le insalate alimurgiche, la risposta dell’agricoltore-imprenditore non >può che essere una: la misticanza di spontanee in confezione quarta gamma o quantomeno il cesto di >misticanze fresche pronte alla vendita.
Buona idea 😉
Intanto, grazie alle indicazioni del Prof. Bruni la suddetta intervistatrice ha imparato a riconoscere il topinambour e, dopo aver sperimentato il sapore dei tuberi del supermercato, si appresta a una spedizione di raccolta sulle rive del Po.
Io ho mangiato tarassaco tutto il week-end, raccolto nelle valli bergamasche dove decisamente abbonda! che buono!
Ci fidiamo della salubrità del terreno golenale e del relativo limo? 🙂
[…] Per approfondimenti correlati ma tangenziali consiglio i sempre ottimi post di Meristemi (aka Erba Volant) qui, qui e qui. […]