Integratori, che fare?

La revisione sistematica recentemente apparsa sulla Cochrane Library (qui la versione completa in pdf) e dedicata agli integratori vitaminici ha fatto il giro del mondo ed ha fornito spunti per note, reazioni ed approfondimenti ed articoli su quasi tutti i quotidiani nazionali (Repubblica, Corriere) ed internazionali.

Il solitamente ipercritico Roberto Albanesi offre la sua puntigliosa versione dei fatti sulla revisione e sulle reazioni conseguenti. Alla sua analisi aggiungo solo che lo studio si è dedicato esclusivamente a Vitamina A, Vitamina E, Vitamina C e selenio assunti tali e quali e sebbene nell’articolo stesso e conseguentemente in quasi tutta la pubblicistica derivata si parli genericamente di “antiossidanti”, le conclusioni tratte non sono affatto generalizzabili agli antiossidanti in toto, che possono avere origine, caratteristiche, effetti e cinetiche del tutto differenti.

La mia personalissima chiosa è che da un lato esiste una visione talvolta distorta dell’integrazione alimentare da parte del consumatore (se una cosa fa bene alla dose x allora la dose 3x farà bene il triplo) e del mercato, mentre dall’altra il tentativo di reintrodurre il senso della misura nelle somministrazioni e nei dosaggi si traduce spesso in sovrareazioni. Nel complesso entrambi i casi rappresentano ipersemplificazioni poco vantaggiose.